Onorevoli Colleghi! - Il fenomeno della pirateria dei prodotti audiovisivi (cd, dvd, videocassette eccetera) è in continuo aumento, e una delle ragioni risiede nei prezzi finali decisamente elevati a cui questi prodotti sono offerti al pubblico. Stime parlano di oltre il 25 per cento del mercato degli audiovisivi oggetto di contraffazione, con evidenti danni per autori ed editori e per le stesse casse dello Stato. Il caro-cd/dvd, oltre a penalizzare gli stessi autori di produzioni intellettuali, soprattutto se emergenti, contribuisce infatti a sostenere il mercato nero.
Un intervento volto a ridurre il costo per il consumatore, seppur non risolutore, contribuirebbe certamente a frenare il fenomeno della pirateria, agendo nel contempo positivamente sul rilancio dell'intero settore di questi prodotti culturali.
Una recente ricerca dell'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori (ADOC) (associazione promossa dalla Uil) ha messo in evidenza che circa l'86 per cento dei ragazzi ha scaricato o acquistato almeno una volta materiale pirata e che i prezzi troppo alti non solo - come abbiamo visto - alimentano la pirateria, ma soprattutto non favoriscono l'accesso diffuso a questa importante branca della cultura.
Da qui la nostra proposta di uniformare l'IVA che grava sul prezzo dei cd, dvd, videocassette, e più in generale su tutti i prodotti audiovisivi (attualmente al 20 per cento) a quella di altri prodotti